Contiene la corrispondenza con varie personalità religiose italiane in merito al caso Montesi. Contiene anche una fotoriproduzione della lettera di Anna Maria Moneta Caglio, scritta nel 1954 al suo confessore, Padre Stefano, il quale pensò di riferirlo a Giorgio La Pira, sindaco di Firenze, che, come si può vedere dai documenti di questo fascicolo, si prodigò nella ricerca della verità.