L’attuale ordinamento dell'archivio di ufficio rispecchia fedelmente la sistemazione data alle carte dalla segreteria di La Pira. Ciò ha fatto sì che al suo interno rintracciamo ancora oggi non solo le lettere ricevute ma anche le copie, redatte su velina durante la dattiloscrittura, delle lettere inviate. Infatti, poiché la sua grafia non era di semplice comprensione, La Pira era solito allegare alle lettere manoscritte una trascrizione dattiloscritta, la quale è ancora oggi conservata in archivio.
D’altro canto all’indomani della morte dello statista, e in seguito all’avvio della causa di beatificazione, fu necessario avere un quadro preciso della documentazione conservata dando così avvio ad una prima ricognizione organica dell’archivio. Nel 1978 venne dunque ideato un progetto per la microfilmatura e inventariazione dei documenti. Otto anni dopo, nel 1986, un nuovo progetto portò a conclusione la schedatura della prima, e più vasta, sezione: l’Epistolario che pochi anni dopo venne interamente scansionata, con un progetto per molti versi pionieristico.
Nel 2004, in occasione del centenario della nascita di La Pira, le immagini digitali della documentazione sono state organizzate in un data base dotato di un sistema di ricerca automatico dei documenti e delle loro immagini. Tra il 2005 ed il 2007 ha avuto luogo una ricognizione su tutto il materiale conservato presso la Fondazione che ha permesso di mettere a fuoco la struttura dell’intero fondo. Tale importante attività ha inoltre condotto alla pubblicazione di due inventari a stampa, editi nella collana “I libri della Badia”: Archivio Giorgio La Pira. Corrispondenza (Edizioni Polistampa, Firenze 2009) e Archivio Giorgio La Pira. Lettere, appunti, discorsi (Edizioni Polistampa, Firenze 2012).
Infine nel 2020, grazie ad un contributo del Ministero per i Beni Culturali, la Fondazione Giorgio La Pira ha potuto procedere alla complessiva reingegnerizzazione dell’intero software giungendo così alla creazione di questa piattaforma.