Corrispondenza di La Pira, come sindaco di Firenze e per ragioni di ufficio, riguardante la presentazione della moda italiana, l’azienda per il turismo, le consegne a La Pira dopo la gestione commissariale, problemi di carattere interno all’amministrazione comunale, i supermercati, la tassa di famiglia ed altro. Si tratta in prevalenza di minute di trasmissione di lettere di terzi a La Pira e viceversa. Si segnalano le corrispondenze con Broggi, direttore della società italiana per il gas; Giuseppe Petrilli, presidente dell’Iri; Giordano Dell’Amore, presidente della Cassa di Risparmio delle provincie lombarde; Mario Gobbo, presidente dell’azienda autonoma del turismo; Giulio Andreotti, ministro della difesa; Gino Allegrone, presidente dell’Associazione toscana volontari della libertà; Giovanni Michelucci, architetto; Ariondo Baldassini, dell’omonima snc.; Mario Pirricchi, presidente dell’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifiscisti (Anppia); Pietro Menichini, capo divisione economato del comune di Firenze; Ugo Procacci, soprintendente ai monumenti delle provincie di Firenze Arezzo e Pistoia; Geremia Lodovico Broccoli; Tristano Codignola; e con alcuni assessori del comune di Firenze come Roberto Francioni, Nicola Pistelli, Giulio Meier, Enzo Enriques Agnoletti, Edoardo Detti, Goffredo Nannini, Carlo Furno. Contine anche minute di lettere e telegrammi di La Pira per Enrico Mattei, Amintore Fanfani, Giacinto Bosco, ministro della pubblica istruzione, Lorenzo Salazar, Robert Wagner, sindaco di New York ed anche un documento della prefettura di Firenze, con il giuramento di La Pira come sindaco di Firenze del 6 marzo 1961 di fronte al prefetto Adami e firmato dal giurante, dal prefetto, dal funzionario delegato Gustavo Gigli e dai testimoni Lorenzo Salazar e Carlo Capasso.